Se i Beatles non si fossero sciolti nel 1970… sarebbero pressappoco arrivati alle stesse conclusioni. Belew Prints: The Acoustic Adrian Belew Volume Two è l’undicesimo album del chitarrista e polistrumentista Adrian Belew, uscito nel 1998 e sequel di un Volume One pubblicato nel 1995. In questo secondo lavoro tutto chitarra, voce ed effetti, Belew rielabora precedenti lavori in chiave acustica e a differenza del predecessore Volume One ne espande la strumentazione: Belew suona anche basso, pianoforte, armonica, batteria e percussioni, oltre a dirigere un quartetto di archi nella prima traccia. Emerge un interesse profondo per le premesse poste dai Fab Four, quasi un epilogo immaginario dei satelliti che avrebbero potuto esplorare Lennon & Co. se non si fossero sciolti. E il parallelo funziona, soprattutto se si ascoltano vari lavori da solista di Paul McCartney. L’album contiene anche due brani dei King Crimson anni ’90 (Cage e Dinosaur), quelli su cui anche Belew può vantare crediti, e appunto una cover (Free As A Bird) dei Beatles. Onore anche al merito dell’ingegnere Ken Latchney, il cui ottimo lavoro in produzione rende il suono soffice e piacevole all’ascolto. Continua a leggere
Gene Krupa And His Orchestra – 1941 Vol.2 (1998)
7 OttArtista/Gruppo: Gene Krupa And His Orchestra
Titolo: 1941 Vol.2
Anno: 1998
Etichetta: Chronological Classics
«Tra l’estate del 1941 e la metà del 1942 Gene Krupa e la sua Orchestra si esibirono in alcune tra le migliori incisioni fatte da una swing-band bianca. In Roy Eldridge e Anita O’Day, Krupa vide due star congeniali nell’eseguire arrangiamenti bellissimi e molto swing, che però andarono a finire tra i pezzi “minori” della band! Alcune di queste registrazioni non sono mai state studiate attentamente dai critici e gli esperti, speriamo che questo Cd possa in qualche modo rettificare questa tendenza». Chi scrive queste parole è Anatol Shenker, nell’aprile del 1998, a corollario del disco Gene Krupa And His Orchestra 1941 Vol.2, della Chronological Classics.
Si tratta di un’opera mastodontica per portata e quantità, ben 965 dischi jazz dei più svariati artisti, usciti quasi con la media di 5 dischi al mese, per 19 anni, tra il 1989 e il 2008, data oltre la quale la collezione ha cessato di produrre raccolte. Già dall’incipit di questo post, dunque, utilizzando le parole di colui che questa collezione l’ha concepita, non posso esimermi dal costatare che ciò che mi prefiggo a compiere è una riflessione del tutto mai tentata prima.
Cercare di dare una forma e una spiegazione, non critica, ma da ascoltatore, una recensione dunque, di una serie di registrazioni raramente prese in considerazione. In effetti sul web non troverete poi molto, se non qualche scampolo, abstract, e poco altro, di questo disco. Non so quanto possa interessare agli amanti della musica suonata, però credo possano essere degli spunti interessanti per ulteriori approfondimenti. Tra i brani che ho scelto di analizzare (ricordo che le incisioni in questione sono tutte registrate sotto l’etichetta della Okeh Records), in particolare ci sono ‘Til Reveille, The Cowboy Serenade e Amor. Continua a leggere
Garbage – Version 2.0 (1998)
21 AprTitolo: Version 2.0
Anno: 1998
Etichetta: Almo Sounds
Per comprendere il valore di un prodotto artistico a mio avviso occorre calarsi negli intenti di chi quel prodotto lo ha concepito. Quindi per riuscire a capire fino in fondo la musica dei Garbage ho dovuto operare una sorta di reverse engeneering, ovvero scrollarmi di dosso la più complessa musica incamerata fino a questo momento, isolarmi dal contesto di una critica musicale universale, fare un balzo in avanti per entrare nelle teste dei componenti di questa band americana.
Commenti recenti