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AA.VV. – Alan Douglas Story (2007)

14 Set

Artista/Gruppo: AA.VV.
Titolo: Alan Douglas Story
Anno: 2007
Etichetta: Musica Jazz CD

Percorrere la storia di un produttore è un modo interessante per capire la musica come lo può essere leggere una biografia di un artista o un manuale di storia della musica. Se poi il produttore si chiama Alan Douglas allora l’impresa, se riesce, è davvero formativa. Ci hanno provato quelli di Musica Jazz, ottima rivista di genere, che, tra i tanti, nel maggio 2007 fecero uscire in allegato un cd, di cui oggi vi parlo. Si tratta di Alan Douglas Story. Senza pretesa di esaustività, ci mancherebbe, vista l’immensa mole di materiale pubblicato da Alan fin dagli anni ’50, basti andare a spulciare nella sua discografia, per capire che la missione sarebbe stata a prescindere imperfetta, ma non per questo meno degna di menzione. Lo faccio, poi, perché da tempo mi piace studiare, anche, le biografie dei produttori; si scoprono sempre cose nuove e interessanti!

Il percorso inizia con Cravo e Canela, brano tratto dal disco Brazil di Charlie Rouse. Eclettico musicista e illustre esponente del sottogenere hard bop, Rouse ha fatto parte delle migliori band del ventennio ’50/’70, per poi fondare una sua band, e questo è un assaggio. Qui Rouse suona il sax tenore ed è circondato da ottimi musicisti, tra cui l’italiano Claudio Roditi alla tromba e Dom Salvador al piano. Binomio piuttosto frequente quello tra pianoforte e sassofoni, in questa traccia del ’76 fraseggiano al ritmo di una samba modellata sulle note del contrabbasso del superbo Ron Carter, i quali “bending” sul quattro corde verticale caratterizzano gli intramezzi tra una sezione e l’altra dell’intero pezzo.

Si passa al brano successivo, che è un corollario di novità, per chi, come il sottoscritto, poco si ciba abitualmente di funky e groove. Si tratta di Little Boy Don’t Get Scared del gruppo Jazzonia, capitanato dal talentuoso bassista elettrico, Bill Laswell. Per chi non lo conoscesse un ottimo spunto da poter approfondire, e lo ritroveremo più avanti, perché Alan Douglas ripose molte attenzioni su Bill.

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